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Immagine del redattoreMichele Puccio

RIPARTO DA ZERO


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Oggi condivido con voi il mio take away dei 4 giorni trascorsi al seminario “Riparto da Zero” di Roberto Cerè. Non parlerò dei contenuti tecnici in quanto ci vorrebbe troppo tempo, 4 giorni sono davvero tanti, ma vi racconterò le emozioni e le lezioni più importanti.

La prima cosa che mi viene in mente è che ho dovuto rivedere la convinzione limitante che la soglia di attenzione di un pubblico non supera i 5 minuti. Adesso so per esperienza che è di 5 minuti quando i contenuti non ci sono e il relatore non ha le capacità di intrattenere il suo pubblico, siamo stati in aula anche 10 ore al giorno e difficilmente le persone le trovavi distratte.

Al secondo posto metterei il fatto che adesso mi sento davvero di suggerire a tutti di provare almeno una volta nella vita l’esperienza di questi eventi un po’ motivanti un po’ formativi con migliaia di persone perché ti danno la possibilità di conoscere tantissime persone davvero stimolanti, con tanta voglia di mettersi in gioco (che difficilmente trovi in giro) ed hai la possibilità di provare delle emozioni che difficilmente provi quando le classi sono ridotte. I grandi cambiamenti nella vita di una persona sono innescati sempre da una grande tragedia o un’emozione particolarmente positiva, quindi mi chiedo, è meglio aspettare la tragedia o provare a ricreare anche artificialmente uno stato emotivo positivo?

Il Dr. Cerè è stato davvero bravissimo, il palcoscenico l’ha letteralmente divorato! Se cercate qualcuno che vi possa stimolare ad alzare l’asticella, Cerè è sicuramente la persona giusta. Secondo me i soldi che guadagna se li merita assolutamente tutti, perché chi si intende un po’ della materia e delle difficoltà che ci sono nell’organizzare degli eventi e dei programmi così nei minimi dettagli sa quanto lavoro di pianificazione e formazione su se stessi ci sta dietro, quindi… onore al merito! La sua frase che mi è rimasta appiccicata in testa è l’invito a pianificare in modo ossessivo, perché è l’unico modo per far si che l’azione diventi davvero automatica. Feedback simile per l’altro coach intervenuto all’evento, Claudio Belotti, i suoi due  interventi, all’inizio e alla fine, sono stati semplicemente STREPITOSI!!!

Chiudo questo post con l’ultimo take away che è l’ultimo che vi racconto solo in termini cronologici, ma non è l’ultimo in termini di importanza, anzi… Quello che vi sto per raccontare forse sarà difficilmente compreso da chi non era presente se non addirittura potrebbe diventare un motivo in più per non parteciparvi in futuro, ma ve lo racconto lo stesso perché per me invece è stato molto importante e spero che possa esserlo anche per voi. Ogni tanto, per riconquistare l’attenzione del pubblico, il Cerè ci faceva alzare e tra i vari esercizi fisici che ci suggeriva di fare per rimettere in circolo l’adrenalina c’era quello di abbracciare altre 5 persone. Inizialmente le persone si abbracciavano tenendo una certa distanza, non so se vi è chiara l’immagine, ma la cosa non è sfuggita a Roberto così ha invitato tutti a spalmarsi uno sull’altro. L’abbraccio genera endorfine e quello che si trasmette è puro amore. Sapete che era da tantissimo, ma davvero tantissimo tempo che non provavo il piacere di abbracciare e di sentirsi abbracciati da qualcuno che non si conosce in un modo davvero coinvolgente? Le persone quando ti abbracciavano ti trasferivano il loro affetto, la loro comprensione, aaahhh che bello!!!!

Per oggi non aggiungo altro! Le pile sono belle cariche e sono certo che non si scaricheranno in fretta.

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